Questo scenario, che trasforma una possibile risorsa energetica in un rifiuto di cui disfarsi e incrementa la domanda di combustibili fossili, con la conseguente perdita di competitività delle aziende mobiliere associate, hanno spinto Federlegno Arredo a promuovere e sostenere uno studio, condotto dall'Università di Trieste, per confrontare, nelle aziende del mobile, l'impatto globale della produzione di energia termica ottenuta utilizzando i propri rifiuti di legno trattato secondo le prescrizioni del DM 05-02-1998, e quella ottenuta con i combustibili fossili metano, gasolio e olio combustibile BTZ.
Si ritiene che il risultato del lavoro metta in luce delle opportunità per le politiche ambientali ed energetiche e possa fornire un valido contributo a riconsiderare e facilitare l'autoconsumo di questi particolari rifiuti da parte delle aziende del settore del mobile in adeguati impianti termici.