Il 2024 della filiera legno-arredo si chiude con un fatturato alla produzione pari a 51,6 miliardi di euro, in flessione del 3,1% (53,2 miliardi nel 2023) in continuità con la normalizzazione avviatasi nel 2023, dopo due anni di grande crescita per il settore. A dirlo sono i preconsuntivi elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo su dati Istat. Una flessione che riguarda le vendite sul mercato interno pari a 32,2 miliardi di euro che costituiscono oltre il 60% del giro d’affari complessivo e registrano un -3,5%, dovuto in gran parte alla riduzione degli incentivi fiscali previsti negli anni precedenti. L’export, che rappresenta il 38% del fatturato totale della filiera, chiude a -2,3% con un valore pari a 19,4 miliardi di euro. Il saldo commerciale della filiera sfiora gli 8 miliardi di euro (era di 8,4 miliardi nel 2023).
"Una flessione del 3,1% - commenta il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin – è da ritenersi comunque contenuta dato il contesto economico e geopolitico attuale e rispetto a quanto potevamo aspettarci. Questo non significa che la situazione sia facile, anzi. Ma possiamo dire che, come in altri periodi, la filiera nel suo complesso ha saputo navigare meglio di altri, anche in acque molto tempestose. A dimostrazione di questo il dato sulla produzione industriale del 2024 che si discosta di poco da quello del 2019 a conferma della tenuta nei numeri, e della predisposizione sempre più elevata del pubblico nel riconoscere il valore dei prodotti del nostro design, da sempre sinonimo di qualità, innovazione e stile. Non ci facciamo però illusioni e siamo consapevoli di quanto i fragili equilibri oltre confine, le crisi economiche di Germania e Francia, il possibile ingresso di prodotti cinesi nei nostri mercati come conseguenza della paventata introduzione dei dazi americani, siano variabili che metteranno a dura prova le aziende nei primi mesi del 2025" prosegue Feltrin.
"Dovranno individuare velocemente mercati di sbocco alternativi e programmare investimenti strategici anche in termini di sostenibilità, formazione per la transizione digitale e forme alternative di approvvigionamento energetico, i cui costi sono tornati ad avere un impatto molto forte sui bilanci delle imprese. La produzione industriale di novembre registra un +3,6% per il mobile anche se il cumulato rimane negativo (-2,8%). Difficile per tanto fare previsioni a lungo termine, ma una cosa è certa: nonostante questa situazione le aziende hanno rafforzato la loro fiducia nel Salone del Mobile 2025 quale opportunità strategica. Esporre nei padiglioni di Rho Fiera è la più potente chiave di accesso per il business del settore. Oggi più che mai, c’è bisogno di Salone del Mobile".
Tra le prime cinque destinazioni della nostra filiera, sono sempre gli USA a performare meglio, almeno in base all’analisi dei flussi commerciali del periodo gennaio-ottobre 2024, con un +3,5% per un valore di quasi 1,8 miliardi di euro. Già a fine anno la situazione potrebbe tornare a essere negativa o nella migliore delle ipotesi stabilizzarsi. In flessione Francia, primo paese nella top ten, che registra un -3,2% e vale 2,6 miliardi di euro, mentre la Germania con -6,4% e il Regno Unito con -7,9% fotografano la complessità del momento. La Spagna scende in sesta posizione, con un trend stazionario e valori simili a quelli della Svizzera che occupa la quinta posizione. Crescono ancora gli Emirati Arabi Uniti con un +21,7% (67 milioni di euro in più rispetto al 2023) che si collocano al decimo posto, con un valore pari a 376 milioni di euro; l’Arabia Saudita si piazza al quattordicesimo posto con una crescita del 25,9% (47,4 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo 2023) per un valore di 230 milioni di euro".
MACROSISTEMA ARREDAMENTO
Come confermano i dati dell’export che, per il macrosistema arredamento, flettono meno rispetto al mercato nazionale: secondo i preconsuntivi, il macrosistema arredamento chiude infatti il 2024 con circa 27,5 miliardi di euro di fatturato, pari a un -2,5% sul 2023 quando aveva toccato i 28,2 miliardi di euro. Una flessione dovuta in minor parte all’andamento dell’export (-2,1%) con un valore di 14,3 miliardi sui 14,7 del 2023, ma soprattutto alle minori vendite sul mercato italiano (-2,8%) che arriva a 13,1 miliardi di euro, contro i 13,5 del 2023. Il saldo commerciale si attesta sui 9,2 miliardi di euro, contro i 9,6 del 2023.
MACROSISTEMA LEGNO
Il macrosistema legno – escluso commercio legno pari a 3,6 miliardi di euro – che nel 2023 aveva registrato una flessione a doppia cifra, nel 2024 subisce ancora una diminuzione del fatturato (-5,6%), seppur più contenuta, attestandosi a 20,5 miliardi di euro. Contrazione determinata in larga parte dal mercato nazionale (-6,5%) che contribuisce per oltre il 75% al fatturato totale, toccando i 15,6 miliardi di euro. L’export (24% del totale) si attesta a poco meno di 5 miliardi di euro, con una flessione del 2,6% sul 2023.