Circa 66.500 aziende (14,8% del manifatturiero nazionale) e 300.000 addetti (8% del manifatturiero nazionale), un fatturato da 52,7 miliardi di euro (4,2% del manifatturiero nazionale), l’export (38% del fatturato) che sfiora quota 20 miliardi, il mercato interno (62% del fatturato) poco sotto i 33 miliardi e un saldo commerciale di 8 miliardi di euro.
Sono questi i numeri dei Consuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo che fotografano il 2023 della filiera legno-arredo, alla vigilia dell’appuntamento con la 62esima edizione del Salone del Mobile.Milano, in programma dal 16 al 21 aprile a Rho Fiera.
Complessivamente il fatturato della filiera chiude il 2023 in flessione del 7,8% dopo due anni di crescita, passando così dai 57,2 miliardi di euro del 2022 ai 52,7 attuali; il mercato interno (32,8 miliardi di euro) registra un -9,6%, mentre l’export chiude con un -4,6%.
A impattare è soprattutto l’andamento del macrosistema legno (21,6 miliardi di euro) che diminuisce del 10,5%. A determinare il dato complessivo è il mercato nazionale a 16,5 miliardi di euro (76% del totale) che segna un -11,5%, mentre le esportazioni (5,1 miliardi di euro) - segnano -7,2%.
Il macrosistema arredamento (27,8 miliardi di euro) registra invece una flessione più contenuta del 3,8%, ma ancora ampiamente sopra i livelli 2019 con un andamento simile per il mercato interno (13,1 miliardi di euro) e per l’export, che rappresenta il 53% del totale (14,7 miliardi di euro), rispettivamente a -3,7% e -3,8%. Si mantiene sui livelli dell’anno precedente (+0,1%) il saldo commerciale, per un valore complessivo di oltre 9,7 miliardi di euro.
Negativa la performance del Commercio legno (quasi 3,3 miliardi) a -20%.
“Nessuna sorpresa in questi numeri che indicano un fisiologico rallentamento dopo due anni davvero sopra ogni aspettativa” commenta il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin.
“Per di più, nonostante il -7,8% della filiera, sia il mercato italiano, sia l’export si mantengono sopra i livelli pre-pandemici del 2019, a dimostrazione proprio del fatto che l’incremento registrato durante i due anni precedenti è stato un evento straordinario, difficilmente ripetibile.
Guardando più nel dettaglio i nostri dati risulta chiaro che il calo di fatturato sia da ricercarsi principalmente nel mercato interno, dovuto a molteplici fattori: il progressivo ridimensionamento degli incentivi fiscali nell’edilizia, la conseguente contrazione del mercato residenziale, l’erosione del potere di acquisto delle famiglie dovuto alla corsa dell’inflazione e i tassi di interesse che ancora non accennano a diminuire.
Sul fronte esportazioni, nonostante la complicata situazione geopolitica, la nostra filiera possiamo dire che ha tenuto, contenendo la contrazione al 4,6%, mantenendo un valore di circa 2,8 miliardi di euro sopra ai livelli 2019. Anche il saldo commerciale della filiera, grazie soprattutto all’export del macrosistema arredamento supera gli 8 miliardi di euro, in crescita del 16,7% rispetto al 2022, a dimostrazione di quanto il valore del nostro Made in Italy sia riconosciuto e desiderato in tutto il mondo. Il saldo commerciale del macrosistema arredamento ce lo conferma, toccando quasi quota 10 miliardi e rimanendo stabile rispetto all’anno scorso”.
Il 2023 si è pertanto chiuso con un segno negativo, dopo due anni di crescita incessante, in cui ha certamente influito anche il peso inflattivo che ha trasformato la crescita, in crescita di fatturato, piuttosto che di volume, come dimostrano i dati Istat della produzione industriale. Si osserva come la variazione del fatturato 2023 rispetto al 2019 sia imputabile per lo più all’aumento dei prezzi, mentre è solo in parte attribuibile ai prezzi, la differenza tra l’andamento del fatturato e quello della produzione industriale nel confronto tra 2022 e 2023. Per quanto concerne il legno, nel confronto tra 2022 e 2023 non si evincono differenze rilevanti tra l’indice del fatturato (-14,2%) e quello della produzione industriale (-14,3%), mentre la variazione del fatturato 2023 su 2019 è del +26,2% di contro a una produzione sostanzialmente in linea (-0,9%). Per quanto riguarda il mobile, gli indicatori mettono in rilievo che, se rispetto al 2022 il fatturato 2023 risulta in lieve contrazione (-2,5%) ma su livelli ben al di sopra di quelli pre-pandemici (+25,4%), la produzione nel confronto con il 2022 è a -4,7%, mentre sul 2019 si assottiglia approssimandosi allo zero (+0,9%).
“Adesso il Salone del Mobile.Milano è alle porte e sappiamo che questo appuntamento darà linfa vitale al settore, soprattutto in termini di export. Perché a Rho arrivano i buyer, gli architetti, i designer di tutto il mondo. Ed è proprio alla seconda metà dell’anno che dobbiamo guardare per tornare a pensare positivo e a supporre che la curva, seppur fisiologica di discesa, si sia arrestata. Vogliamo pensarlo perché l’ottimismo è un po’ la ‘follia’ che contraddistingue noi imprenditori, ma anche perché sono i dati del nostro Monitor a dircelo. Dal campione rappresentativo di aziende - anticipa il presidente Feltrin – le previsioni 2024 per la filiera parlano di un +4,5% totale, scorporato in +8,5% di export e +1,7% di mercato interno.
Nello specifico del macrosistema arredamento, la stima parla di un +6,4% totale, pari a un +10% di export e +2,9% di mercato italiano. Per il legno la previsione è più contenuta: +1,5% totale, +4,9% export e +0,2% mercato interno. L’augurio è che queste stime possano essere confermate, consapevoli che ormai risulta davvero complesso, per non dire impossibile, fare previsioni a lungo termine, visto il panorama internazionale così instabile. Motivo ancor di più per continuare a puntare sull’eccellenza dei nostri prodotti che possono contare su una filiera nazionale corta di assoluto valore e versatilità”.