Guidare nel modo migliore possibile il processo di transizione green: FederlegnoArredo affronta così la sfida della sostenibilità al centro della survey Legno-arredo italiano nella transizione ecologica, realizzata in collaborazione con Fondazione Symbola e presentata - assieme al Decalogo con gli obiettivi da perseguire - nel corso dell’assemblea annuale della Federazione che si è svolta a MiCo-Centro congressi di Milano, la prima in presenza dopo due anni.
La grande partecipazione delle aziende, per la prima assemblea in presenza dopo due anni di incontri virtuali, con il claim "Ripartiamo insieme. Anticipiamo il futuro", conferma quanto la sostenibilità a 360 gradi sia percepita come fattore decisivo. Non solo come scelta valoriale che ben si inserisce nei desiderata dei consumatori, ma come visione che rappresenta anche un importante volano competitivo in un contesto internazionale.
A intervenire la presidente di Assarredo Maria Porro, il presidente di Assopannelli Paolo Fantoni - delegati di FederlegnoArredo sul tema sostenibilità - Ermete Realacci presidente di Symbola, Domenico Sturabotti direttore della fondazione e Fabio Zardini country manager Italia Patagonia. Tema centrale dei lavori e della tavola rotonda, la transizione green come cuore dell’azione della Federazione. Partendo dalla survey, fotografia del settore e della sua filiera che, in un'ottica di economia circolare è già tra le più avanzate in Europa, ma che va messa sistema mappando i percorsi avviati dalle imprese: dalla catena di approvvigionamento ai processi produttivi, dalla progettazione al fine vita dei prodotti. Primo passo per tracciare la road map del settore e trasformare le sfide ambientali in opportunità di crescita.
"Abbiamo voluto prima guardarci allo specchio con un approccio molto pragmatico che ci aiuti a mettere a fuoco i nostri punti di forza e quelli su cui dobbiamo lavorare di più nella piena consapevolezza che indietro non si torna - ha spiegato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo -. Se la sostenibilità è già al centro di una filiera integrata verticalmente come quella del legno-arredo, la transizione ecologica per le singole aziende è una svolta epocale. Non cogliere l’opportunità - ha ribadito Feltrin - significherebbe autoescludersi dal mercato e le Federazioni di categoria hanno un ruolo centrale per accompagnare tutti gli attori, specialmente le aziende più piccole, verso un modello pienamente sostenibile e circolare". Modello che si concretizza del Decalogo con gli obiettivi che la filiera deve perseguire "con l’ambizione di diventare una voce autorevole sul tema, fornendo una guida agli operatori del settore". A inizio 2022 verranno articolate le famiglie di azioni da intraprendere e gli indicatori di avanzamento con cui monitorare il percorso per "arrivare nei prossimi cinque anni a poter dire, numeri alla mano, che abbiamo davvero posto la sostenibilità al centro del nostro operato. FederlegnoArredo ha il dovere e il privilegio di fare la differenza".
"Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario, ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro come è scritto nel Manifesto di Assisi - ha detto Ermete Realacci, presidente di Symbola -. È anche questa la posta in gioco nella Cop26. FederlegnoArredo, con cui la Fondazione Symbola collabora da tempo sui temi della qualità, del design e dell’economia circolare, è un esempio del mix vincente di tradizione e ricerca, innovazione e bellezza che rendono unici i nostri prodotti".
Il settore parte da un approccio «verde» già forte: l’industria legno-arredo è prima in Europa in economia circolare e produce meno emissioni climalteranti degli altri grandi Paesi Ue. Un tessuto fatto perlopiù da Pmi fortemente votate all’export e dalla lunga tradizione (due terzi esistono da più di 30 anni e un terzo da più di 50 anni), che per il 60%utilizzano fonti energetiche rinnovabili e il 40% arriva a coprire almeno la metà del proprio fabbisogno con energia rinnovabile. Il 56% delle imprese dichiara anche di scegliere i fornitori attraverso criteri di valutazione che tengono conto degli aspetti ambientali, e il 74% delle aziende si approvvigiona, almeno in parte, di materie prime locali, in un’ottica di filiera corta. L’81% delle aziende utilizza legno prodotto in modo sostenibile, quota che sale all’89% se si considerano le aziende del legno. Il mondo del legno-arredo sperimenta nuovi materiali, con sempre più frequenti collaborazioni con gli istituti di ricerca, e lavora integrando i principi della sostenibilità ambientale con quelli estetico-funzionali tipici del design.
A questo link la gallery dell'assemblea generale FederlegnoArredo 2021