“Sperimentale, innovativa e al tempo stesso tradizionale.
È così che la 61esima edizione del Salone del Mobile si presenta oggi al
pubblico, agli stakeholder e alle istituzioni confermando ancora una volta
tutta la sua forza e la sua leadership, quale fiera di settore più importante
al mondo. E quella in scena nei padiglioni di Rho Fiera mi piace
immaginarla come una sorta di prova generale che ha in Euroluce la sua massima
rappresentazione e che prosegue il cammino di cambiamento ed evoluzione avviato
con il Supersalone. Dove ci porterà tutto questo? È ancora presto per dirlo, ma
ammetto di pensare che il copione di Euroluce, potrebbe essere il canovaccio su
cui disegnare, insieme ad associati ed espositori, il possibile Salone del
futuro.
Le aziende del settore – i dati Consuntivi lo confermano – hanno
dimostrato versatilità, resilienza, capacità di reazione e voglia di
reinventarsi proprio come il Salone.
Lo ha dichiarato Claudio Feltrin, presidente di
FederlegnoArredo, a poche ore dal taglio del nastro della 61esima edizione
del Salone del Mobile.Milano, che vede la partecipazione del presidente del
Consiglio, Giorgia Meloni.
"La presenza del Presidente del Consiglio è per noi
motivo di orgoglio e la testimonianza tangibile di quanto il Salone del Mobile
e la filiera del legno-arredo siano strategici per l’economia del Paese e per
il suo export. Rappresentiamo una delle eccellenze del Made in Italy che ha
fatto sua la bandiera della sostenibilità quando ancora era argomento di
nicchia. È nostro compito valorizzarla al meglio soprattutto sui mercati
esteri, tradizionali ed emergenti. Essere sempre più internazionali e dunque,
più competitivi, è un obiettivo strategico che, come Federazione, condividiamo
con la politica e le istituzioni: insieme dobbiamo sostenere un settore fatto
da piccole, medie e grandi imprese, che ogni giorno pensano e realizzano
prodotti dallo stile inconfondibile, che ‘parlano’ italiano nel mondo".
68mila
imprese - pari al 14,9% del totale manifatturiero - 298mila addetti - pari
all’8% del totale - un fatturato alla produzione di 56,5 miliardi di euro -
pari al 4,6% totale - e un incremento del 12,6% rispetto al 2021. A dirlo sono
i Consuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo che confermano come,
nonostante anche il 2022 sia stato un anno di incertezze e instabilità
geopolitica, le imprese del legno-arredo hanno saputo affrontare questi mesi
con determinazione guardando al 2023 come a un anno di stabilizzazione.
Il fatturato alla produzione della filiera è cresciuto
del 12,6%, passando dai 43,2 del 2019, agli attuali 56,5. Il +12,6% è la
sintesi di un +12,2% delle vendite Italia (35,6 miliardi di euro) e di un
+13,3% delle esportazioni (21 miliardi di euro) che rappresentano il 37% delle
vendite totali. Nello specifico il fatturato del Macrosistema Arredamento
(circa 29 miliardi di euro) registra un +11%. L’export della filiera (21
miliardi) con una crescita del 13,3% è stato trainato soprattutto dagli Stati
Uniti, (+25,7%) che sono diventati la seconda destinazione davanti alla
Germania (+9,7%) e dopo la Francia (+9,5%).
La mappatura dell’export
dell’Macrosistema Arredamento vede ancora la Francia confermarsi - con il suo
16% del totale - il primo Paese con 2,4 miliardi di fatturato e un 8% di
crescita. Seguono gli Stati Uniti che, con un export di circa 1,9 miliardi e
una variazione del +25,5%, si confermano la seconda destinazione con una
crescita pari a 380 milioni. Terza destinazione la Germania (1,4 miliardi,
+5,3%), seguita da Regno Unito (799 milioni, +8,9%) e Svizzera (728
milioni;+14,7%). La Cina resta stabile al settimo posto con un incremento molto
contenuto, pari al +2,1%. Da segnalare con 290 milioni di euro e -24,2%
l'uscita della Russia dalla top ten, cui subentrano gli Emirati Arabi Uniti con
313 milioni e un +31,6%.