Sono a disposizione le elaborazioni di FederlegnoArredo dei dati di importazione per i principali prodotti legnosi relativi al periodo gennaio-settembre 2017.
Come già fatto per le altre rilevazioni relative al 2017 è importante ricordare che diversi fattori hanno penalizzato fortemente la qualità delle rilevazioni ISTAT, in particolare, il cambiamento intervenuto a livello di nomenclatura combinata NC8 che ha creato problemi di interpretazione tra gli operatori e le contradditorie disposizioni di inizio anno relative alle modalità di dichiarazione Intrastat. Risulta pertanto difficile fare un analisi di mercato basata sui dati a disposizione a livello di codici NC8.
Ciò premesso, per quanto concerne i SEGATI DI CONIFERA, i primi 9 mesi si chiudono con un complessivo +2,5%. Il dato dell’Austria in lieve diminuzione (-0.6%) è legato alla scarsa offerta di legname che ha caratterizzato i mesi estivi. Come evidenziano i dati la crescente domanda è stata soddisfatta da altri Paesi che hanno quindi fatto registrare interessanti aumenti, tra cui: Germania, Finlandia, Francia, Polonia, Lituania. Continua invece il calo generalizzato per le importazioni extra-UE (-4.5%) con l’eccezione della Svizzera (+8 %).
Per quanto concerne il LEGNO LAMELLARE classificato con il codice 4418 99 10 si registra un calo complessivo importante (-13%) fortemente condizionato dai dati dell’Austria che rappresenta quasi l’80% del totale. Questi dati sembrano però essere fortemente condizionati da una diversa attribuzione di codici NC8 da parte degli importatori per i prodotti incollati rispetto al 2016.
Sul fronte delle latifoglie, per i SEGATI TROPICALI, si confermano i cali molto forti nell’ordine del 30/40% rispetto al 2016. Questo era già stato spiegato per le precedenti rilevazioni con gli elevati flussi di Ayus che avevano caratterizzato la prima parte del 2016. Il calo interessa indistintamente tutti i principali Paesi africani.
Prosegue il calo dei SEGATI DI LATIFOGLIE TEMPERATE: complessivamente - 3% (-9% da Extra UE). Il calo interessa i principali Paesi (Croazia – 12%, Ungheria -16%).
In controtendenza Paesi minori quali Slovenia, Austria, Francia e Germania che portano segno positivo. Si precisa che i valori negativi, nonostante le misure fitosanitarie in essere da giugno in Croazia, non sarebbero legati alle querce bensì a faggio ed altre latifoglie.Si conferma l’importante incremento dell’OSB (oltre il 20%), ma rallentano i PANNELLI DI PARTICELLE nel complesso (-8%). Forti gli incrementi dalla Germania (+55%), mentre di minuiscono in modo importante Francia, Romania e Ungheria.
Forti aumenti per i PANNELLI DI FIBRA (anche se meno sostenuti rispetto all’inizio dell’anno) in generale (+13% circa, per il solo MDF +20%), per i quali si conferma una crescita di tutti i principali Paesi: Germania, Francia, Polonia, Romania, Slovenia, Belgio.
Si mantiene forte le crescita nel settore dei COMPENSATI (+16%). In aumento, in particolare, le importazioni dall’Ungheria (+87%). Il dati dell’Austria (+76.40%) sarebbero invece giustificati con l’inserimento di quantitativi di x-lam nel codice 4412 94 90, come compensato di tavole. Continua la forte crescita del Brasile con l’eliotti (+22%) che diventa di gran lunga il primo fornitore mondiale di compensati. Per la Russia, ancora in calo (-5%) sia per la betulla che per le conifere, si registrano dati in minore diminuzione rispetto all’inizio dell’anno.
Crescite importanti registrano, in particolare, per i COMPENSATI TROPICALI (+20% circa), con particolare riferimento alle importazioni di Okumè dal Marocco, più che raddoppiate, e dal Gabon in buon recupero rispetto ai dati negativi di inizio anno.
Il LEGNAME IN FOGLI, fa registrare aumenti considerevoli anche se, tenuto conto della non-proporzionalità tra valore e quantità, i dati riportati dall’ISTAT sono sicuramente affetti da errore. E’ quindi presupponibile che i fortissimi aumenti indicati per la Germania siano da ridimensionare. Per le provenienze Africane diminuiscono sia Camerun che Costa d’Avorio mentre cresce il Gabon e Congo.
In conclusione il QUADRO GENERALE DELLE IMPORTAZIONI, conferma un mercato “nervoso” con forti cambiamenti imputabili sia a variazioni nelle tipologie di prodotti che nelle provenienze. Si conferma inoltre una sempre maggiore domanda proveniente dal settore degli imballaggi e diminuzioni nel settore dell’edilizia, soprattutto per i prodotti tradizionali. Alcuni dati tuttavia sarebbero influenzati, come già detto, da un non corretto utilizzo dei codici di nomenclatura anche a seguito delle recenti revisioni.
L’intero capitolo 44 che include tutti i principali prodotti legnosi fa registrare un aumento complessivo dell1,6% in valore (nei primi 6 mesi era +4%) e dell’1,1% in peso.
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