La Commissione Europea ha pubblicato la “Guida ad uso degli Stati membri dell’UE nei casi d’importazione di legno di specie CITES di dubbia legalità”.
Il documento consiste in un atto di orientamento, non giuridicamente vincolante, che la CE si propone di riesaminare nel 2021.
Partendo dalla considerazione che i Paesi terzi possano rilasciare licenze di esportazione CITES per legno e/o derivati di specie oggetto della Convenzione di Washington, senza averne esaustivamente considerato le conseguenze in termini di protezione delle stesse, la CE esorta le Autorità di gestione CITES degli Stati membri a verificare la reale fondatezza di tali atti prima di rilasciare, a loro volta, le corrispondenti licenze di importazione.
In pratica, la CE consiglia alle Autorità CITES nazionali di effettuare verifiche ad hoc in base ad un percorso logico-conoscitivo assimilabile a quello della due diligence EUTR; citando, quali elementi fondamentali dell’analisi, alcuni parametri già enucleati nell’articolo 6 del Reg. UE 995/2010 (ad esempio paese di provenienza, complessità della catena di approvvigionamento etc.).
Essendo la suddetta analisi preliminare al rilascio delle licenze di importazione da parte delle stesse Autorità CITES, l’emissione di tali atti amministrativi potrebbe subire considerevoli ritardi con ovvie ripercussioni per gli importatori comunitari. Pertanto, la CE raccomanda le Autorità CITES degli Stati membri di informare tempestivamente gli importatori in caso di “ritardi significativi” connessi a singole importazioni che richiedono particolari approfondimenti. La CE, inoltre, invita gli Stati membri a rafforzare il raccordo istituzionale tra le varie Autorità competenti in materia di CITES, EUTR e FLEGT.
È importante sottolineare che la guida non prevede nuovi adempimenti di sorta per gli importatori di legno e derivati essendo rivolta esclusivamente ad Amministrazioni Pubbliche.