Dopo la press conference ufficiale che ha presentato la 56esima edizione del Salone del Mobile al Metropol di Milano, anche quest’anno si è svolto nella stessa sede l’incontro organizzato da Assufficio per l’ approfondimento su Workplace 3.0, manifestazione arricchita per l’edizione 2017 dall’installazione-evento “A Joyful Sense at Work” che propone una pluralità di visioni offerte da progettisti di fama internazionale provenienti da quattro diverse aree del mondo.
Oltre 120 persone hanno partecipato con vivo interesse agli stimoli e alle suggestive evocazioni scaturite dalla proiezione di video-interviste, di case study eccellenti e soprattutto dalle vivaci conversazioni con la curatrice e con gli studi di architettura coinvolti.
L’installazione “A Joyful Sense at Work” occuperà oltre 1000 mq all’interno dei padiglioni 22-24 che ospiteranno il Salone Ufficio Workplace 3.0 al quale hanno già aderito 92 aziende espositrici.
“Non un solo protagonista ma il pensiero profondo di quattro progettisti che hanno accettato di declinare il concept lanciato dalla curatrice Cristiana Cutrona” come spiega con grande soddisfazione Marco Predari, presidente di Assufficio.
Le parole chiave identificate da Cristiana Cutrona bene esprimono la complessità e l’articolazione di un ambiente di lavoro dove le tecnologie intelligenti ricoprono un ruolo cruciale e hanno modificato struttura cognitiva umana; un luogo “adattivo, liquido, poroso, resiliente, evolutivo, felice, nutriente, fecondo” dove la prospettiva è fortemente orientata all’uomo.
Da queste parole muove la visione dei progettisti: un gioioso ufficio concepito come “palcoscenico” per mettere in scena e interpretare, “l’innovazione, la creatività, la serendipità, il gioco” . Così nasce la proposta di soluzioni progettuali pensate per incidere positivamente sul work-life balance e sulla motivazione che trasformano il luogo di lavoro in un “nice place to be”.
La domanda da porsi non è “quale forma avranno gli uffici del futuro, ma che senso avranno gli uffici del futuro -spiega Cristiana Cutrona, che continua- oltre alla sostenibilità ambientale esiste anche la sostenibilità umana.
”In una sorta di bussola concettuale hanno raccontato il proprio “senso felice del workplace ”l’iraniano Ahmadi Studio dall’est e dall’ovest O+A lo studio con sede a San Francisco; gli olandesi UnStudio&Scape dal nord e dal sul l’italiano 5+1AA con esperienze nell’area mediterranea.
Il progetto di Arash Ahmadi si ispira alla casa tradizionale persiana con il suo giardino, ma anche al bazar per dare forma a un ufficio adattivo e fluido che asseconda il ritmo della persona nella sua complessità eliminando il gap tra ambiente interno ed esterno.
Adattività e tempo sono concetti fondamentali anche nell’approccio di 5+1AA raccontato da Alfonso Femia, un sistema “cronotopico” in osmosi con la città, uno spazio mutevole che nel corso della giornata cambia coinvolgendoci in modo sempre diverso.
Mached Kors e Jeff Povlo hanno parlato in rappresentanza del team multidisciplinare che ha coinvolto anche esperti di neuroscienza, tecnologie innovative e interaction design per la messa punto di una struttura immersiva che dimostra in modo scientifico, ma allo stesso tempo ludico e interattivo, come è possibile misurare e ridurre il livello di stress, uno dei principali fattori di malessere tra i lavoratori.
Una video-intervista ci ha offerto anche la visione sul tema Eterotropia proposta dallo studio O+A fondato da Primo Orpilla e Verda Alexander.Prendendo spunto dal benessere che nasce dalla tranquillità e genera un flusso creativo, nasce ambiente interattivo, un’escursione in un territorio scandito dall’alternarsi di territori dove, accucciarsi, riposare e partecipare.
Le quattro installazioni saranno connesse tra loro da altrettanto interattive e dinamiche “aree fluide” dove oggetti si muovono insieme alle persone e reagiscono alla presenza dei visitatori.
Non ci resta che visitare e sperimentare questa installazione. L’appuntamento è ai padiglioni 22 e 24 di Workplace 3.0 al Salone del Mobile dal 4 al 9 aprile 2017.